Riconoscimento giudiziale e retribuzione delle mansioni superiori dei dipendenti delle società pubbliche

Nel settore del pubblico impiego le mansioni rappresentano i compiti che il dipendente pubblico deve assolvere nel rispetto del contratto di categoria che prevede inquadramenti per dirigenti, quadri, impiegati e operai.
Lo svolgimento di mansioni superiori per i dipendenti di società pubbliche, fino alle modifiche introdotte all’art. 56 del d.lgs.29/93 dal d.lgs 80/98, era un principio consolidato e irrilevante sia in termini di profilo economico che dell'inquadramento nella qualifica superiore ricoperta.
L'introduzione del Testo Unico sul Pubblico Impiego (Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165) prevede che il lavoratore debba svolgere:
- le mansioni indicate nel suo contratto;
- le mansioni considerate equivalenti nell’ambito della classificazione professionale secondo i contratti collettivi;
- le mansioni corrispondenti alla qualifica superiore acquisite in seguito allo sviluppo professionale o alle procedure concorsuali oppure selettive.
Comunque, per oggettive esigenze di servizio, al lavoratore può essere richiesto di svolgere le mansioni della qualifica immediatamente superiore alla sua.
Altri casi sono:
- la vacanza di un posto in organico, per non oltre sei mesi, prorogabili fino a dodici se sono state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti;
- la sostituzione di un collega assente, ma non per ferie, con diritto alla conservazione del posto, per tutta la durata della sua assenza.
Nessun diritto di acquisizione di una qualifica superiore per il dipendente pubblico
Le mansioni superiori rivestite dai dipendenti di società pubbliche non danno ai lavoratori il diritto di acquisire una diversa e definitiva qualifica.
In parole povere: l'impiegato pubblico che ha svolto un lavoro più qualificato rispetto a quello definito nel suo contratto non ha diritto di essere automaticamente promosso e di conseguenza di ottenere una retribuzione maggiore.
La Cassazione a favore della giusta retribuzione delle mansioni superiori
Con la Sentenza n. 1496/2022 la Corte di Cassazione dichiara che, in materia di pubblico impiego contrattualizzato, svolgere effettivamente le mansioni proprie di una qualifica, pur non essendo questa immediatamente superiore a quella dell'inquadramento formale, dà al lavoratore il diritto di ricevere la retribuzione appropriata alla qualifica superiore.
Tale diritto non dipende dalla legittimità dell’assegnazione delle mansioni o dalle previsioni dei contratti collettivi e neppure da quanto previsto nel nuovo sistema di classificazione del personale nell'ambito della contrattazione collettiva.
Per i giudici, interpretare diversamente la questione avrebbe contraddetta l'intenzione del legislatore di garantire al lavoratore una retribuzione proporzionata alla qualità del lavoro prestato, nel rispetto di quanto dichiarato nell’art. 36 della Costituzione.
Assistenza legale qualificata per la rivisitazione di mansioni e retribuzioni
Lo Studio Legale Salimbene di Salerno fornisce assistenza per la rivisitazione sia delle mansioni superiori per i dipendenti di società pubbliche e non, sia dell'organigramma retribuzioni, benefit aziendali, premi di produzione.
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